LE TRE VERITA'. Nel bellissimo Rashomon di Akira Kurosawa tre personaggi raccontano ognuno la propria versione di un tragico evento, dando luogo pirandellianamente a tante (o a nessuna) verità. Qui un solo personaggio, lo scrivente, vi racconta tre versioni dello stesso fatto (ovvero, la realizzazione del Cd che sarà ricavata da questo concerto e dalla registrazione realizzata in questi giorni al Teatro Alfieri di Castelnuovo). Eccole, vere o false che siano.
1) Era tutto pronto: soggetto, sceneggiatura, piano di lavoro, profilo del casting, studio sulle location, bilancio preventivo e persino la musica. Mancava una cosa sola: il denaro, accidenti, il maledettissimo denaro! Peccato. Ma ora che ci penso sono un musicista, e quindi al diavolo il film et voilà la colonna sonora!
2) In tempi lontani e non sospetti venni affascinato dalle burrascose vicende oltre che naturalmente dalla statura artistica di Carlo Gesualdo da Venosa. Stavo per concretizzare l’idea di un mini - spettacolo e relativa registrazione sull’argomento, quando lessi per caso che il regista Bernardo Bertolucci si accingeva a girare un film su Gesualdo e Maria D’Avalos. Frenai immediatamente: non mi andava di recitare la parte del Bertolucci dei poveri. Seppi in seguito che non ne fece niente. Dopo tanti anni, non senza essermi accertato che il Bertolucci fosse in altre faccende affaccendato, decisi di rimettere mano all’impresa.
3) Non sapevo esattamente cosa fare, ma sapevo cosa non fare: jazzificare la musica di Gesualdo, o comunque rivisitarla o semplicemente prenderne spunto, anche perché lo aveva già fatto con monumentale risultato Igor Strawinskj, o, per rimanere nel nostro ambiente, l’ottimo Corrado Guarino, con la complicità di musicisti curiosi di jazz e dintorni. Vi dirò di più. Una volta presa la decisione ho accuratamente evitato di ascoltare o leggere anche poche note della musica di Gesualdo, e se per caso vi incappavo accendendo la radio, la spegnevo immediatamente. Per fortuna non è musica che si ascolti frequentemente in ascensore, al bar o nelle hall delle stazioni e degli aeroporti.
Insomma, bella o brutta che sia, ho scritto la mia musica, evidenziando semplicemente alcuni aspetti che incidono particolarmente sulla mia sensibilità: il suono scuro ma con ventate di cristallino bagliore, la piacevolezza della dissonanza, la ricerca del bandolo della matassa del cromatismo e il continuo mutare dei rapporti tra simmetria e asimmetria , simbolo di un utopico ma pervicace tentativo di convivenza tra modernità e tradizione, innovazione tecnologica e società a misura d’uomo.
Bruno Tommaso
Bruno Tommaso, forse il più completo autore italiano di jazz, contrabbassista, arrangiatore fra i migliori in Europa, compositore e direttore d'orchestra di fama internazionale, noto in Toscana soprattutto per la sua pluridecennale collaborazione con Barga Jazz e Siena Jazz, ha concepito un nuovo progetto musicale intorno alla figura di Gesualdo da Venosa, "Principe dei Musici", con l'intento di scrivere come una colonna sonora, in 12 quadri e in vari colori, di un immaginario film su Gesualdo.
Gesualdo da Venosa (il cui nome era Carlo; si sono poi aggiunti i nomi delle località di nascita - Venosa, provincia di Potenza - e di morte - Gesualdo, provincia di Avellino), “Principe dei Musici” fu compositore, madrigalista e polistrumentista fra 1500 e 1600 dalla vita rocambolesca. A lui per esempio è intitolato oggi il Conservatorio di Potenza.
Traghettatore degli stili e delle tecniche rinascimentali verso il barocco, musicista intrigante e di confine, ha già colpito la fantasia di compositori come Igor Stravinskij e musicisti jazz italiani: Corrado Guarino e l'arcinoto sassofonista livornese Tino Tracanna gli hanno infatti dedicato il Cd "Gesualdo" (1998, Splash) con Maria Pia De Vito (voce), Tino Tracanna (sax), Claudio Pontiggia (corno), Riccardo Parrucci (flauto), Gloria Merani (violino), Alessandro Franconi (viola), Filippo Burchietti (v.cello), Paolino Dalla Porta (c.basso), Francesco Petreni (batteria) e Fulvio Maras (perc.). Il progetto conteneva brani di Gesualdo dal I, IV e VI libro dei Madrigali e composizioni di Guarino e Tracanna.
Dopo il disco di Guarino & Tracanna della fine dello scorso millennio questo progetto, di Bruno Tommaso, vede la partecipazione degli stessi Riccardo Parrucci e Gloria Merani, poi il violinista Marco Domenichelli, Fabrizio Desideri (sax e clarinetti), Marco Bartalini (tromba), Rossano Emili (clarinetto basso), Flaminia Zanelli (viola), Elisabetta Casapieri (v.cello), Marco Cattani (chit.), Giacomo Riggi (vibrafono), Nino "Swing" Pellegrini (c.basso), Paolo Corsi (batteria) e il sottoscritto al pianoforte. Musicisti, come indicato da Bruno Tommaso, provenienti da un "...ambiente musicale vivace e aperto, bravi, disponibili e coraggiosi, di svariate esperienze pregresse". Di confine fu l'esperienza musicale di Gesualdo, di confine è lo stile dell'orchestra.
Queste composizioni di Bruno Tommaso, che formano una lunga Suite articolata e varia, sono ispirate alle vicende della vita di Gesualdo che definire avventurosa è dir poco, e concepite per 4 fiati (flauto, vari sax e clarinetti, tromba), quartetto d'archi tradizionale e una sezione ritmica jazz (pianoforte, contrabbasso e batteria) allargata a chitarra e vibrafono. I brani “sonorizzano”, “commentano”, “evocano” nozze, sospetto, indagini, tradimento, omicidi, fuga, lutto. Colori diversi, episodi diversi, suoni diversi in un arcobaleno intenso quanto tragico, fantasmagorico quanto reale. Buon ascolto.
Andrea Pellegrini